Archivio: Mostre Morio Nishimura
Pioggia dolce - Hannover 2019

Morio Nishimura: Pioggia dolce
OUT-LOOK –25 gennaio-13 giugno 2020
Mostra nella Galleria Drees

Le opere di Morio Nishimura esposte nella sala progetti della Galleria Drees racchiudono la filosofia della collezione, pur rappresentando, probabilmente come ogni lavoro artistico, qualcosa di particolare.

La collezione della Fondazione Dr. Christiane Hackerodt per l’Arte e la Cultura ha identificato nella meditazione e nella contemplazione un insolito criterio di scelta per l’acquisto delle opere d’arte contemporanea. Ciò non significa essere interessati all’acquisto di opere d’arte religiosa; si tratta piuttosto di rivolgere lo sguardo ad artisti ed artiste che si pongono il compito di analizzare e penetrare la realtà da un punto di vista artistico, di invitare l’osservatore a lasciare dietro di sé ciò che è noto, a fare nuove esperienze e ridefinire ciò che conta. Nella contemplazione dell’opera d’arte, spettatori e spettatrici vengono rimandati a sé stessi e spinti dal vuoto, dal colore e dalla forma, anziché da rappresentazioni mimetiche, a scoprire qualcosa di nuovo, di proprio, di ulteriore: un nuovo sguardo, una nuova libertà, una riscoperta. È soprattutto nei lavori del Gruppo Zero e del Gruppo Gutai che la collezione ha trovato un’analogia di contenuti.

Le opere di Morio Nishimura

In questo contesto di tensione si inseriscono anche le opere di Morio Nishimura, le più narrative tra tutti i lavori della collezione. Spettatori e spettatrici riconoscono gli elementi del fiore di loto, ovvero le infruttescenze, le foglie e i fiori. In Kalpa-8 Nishimura collega foglie di loto e carta fatta a mano, fissando così i fiori di loto in una nuova forma, sia dal punto di vista prettamente formale come grande collage di 180 cm x 64,5 cm, sia idealmente, preservandoli dalla transitorietà.  Nella religione buddista, kalpa indica un’età del mondo ciclica, dalla nascita alla fine. Questo fiore di loto concreto rimanda quindi a una dimensione che riunisce il tempo e l’essere.

Le tre opere plastiche portano ognuna il titolo “Pioggia dolce” con una diversa numerazione. Anche in questo caso l’artista parte dalle foglie e dall’infruttescenza del loto, mentre meno ovvia è la scelta dei materiali: bronzo (Pioggia dolce - B 19), legno massiccio (Pioggia dolce – scultura a parete 29) e pannelli di truciolato laminato (Pioggia dolce N. 12), che Nishimura lavora come blocco materico.
Nelle forme floreali del loto declinate in materiali diversi, l’artista rincorre l’interrogativo artistico del legame tra uomo e natura e di come questa relazione possa svilupparsi in modo libero e rispettoso. Il loto e il motivo del loto diventano dunque espressione della ricerca di una proposta alternativa a una relazione distruttiva con la natura, dominata dall’uomo. Allo stesso tempo, con il loto Morio Nishimura rinvia a una “concezione dell’universo, dell’esistenza metafisica e della trasmigrazione dell’anima”. Così, nel centro della collezione ci troviamo di fronte all’interrogativo di come artiste e artisti contemporanei si pongano rispetto al processo, al movimento, alla sfida della contemplazione e della mediazione nella propria arte, e questo avviene proprio grazie a opere che non vanno propriamente intese come arte sacra. Osservarle rivolgendosi a una dimensione ulteriore allarga lo sguardo.